Per il nostro gruppo non vi sono documenti accertanti la data precisa della fondazione, si risale al 1924 in quanto si ha certezza che nel 1934 l'allora capo gruppo Palmero Pietro (Pierin) organizzò un grandioso raduno a cui partecipò anche il "Presidentissimo" Andreoletti per festeggiare il decimo anniversario e la benedizione del nuovo gagliardetto.
Sempre di quel periodo un libretto a risparmio intestato a: "10° Alpini - Compagnia Monviso - Plotone di Revello".
È necessario per chiarimento ricordare che dalla fondazione dell'ANA sino al 1937, anno in cui tutte le associazioni d'arma passarono alle dipendenze del direttorio del PNF (partito nazionale fascista) la nostra associazione aveva un ordinamento gerarchico di tipo militare controllato dal Ministero della Guerra, l'associazione era infatti il 10° Alpini. A parte il raduno del 1934 non si hanno notizie di attività di particolare rilievo sino a dopo il secondo conflitto mondiale. Ma anche la sede nazionale dal 1938 a tutto il 1947 non ebbe incremento significativo degli iscritti.
Revello donò alla Patria moltissimi suoi giovani figli, caduti , dispersi, mutilati o deportati durante le varie campagne di guerra, in particolare in quella del 15/18 e durante il secondo conflitto mondiale.
Durante la campagna di Russia, alcuni, scampati miracolosamente al gelo della steppa, speravano di aver finito le tribolazioni, invece furono fatti prigionieri l'8 settembre ed avviati, dai tedeschi, nei campi di concentramento o di lavoro forzato.
È il caso di Don Mario Lerda, Tenente, Cappellano Alpino presso il 618° ospedale da campo della Tridentina sul fronte Russo, nel 1942, al rientro in Italia Cappellano del Battaglione Pieve di Teco della Cuneense, l'8 settembre lo trova a Chiusa sull'Isarco (Clausen) fatto prigioniero ed inviato ai campi di concentramento: Worgl Stablak Deblin Posen Wersen Krefeld Dorsten Sandbosten Wietzendorf. Ritornerà a baita a conflitto terminato il 29 agosto del 1945. Simile sorte toccò all' Art. Alpino Rinaudo Michele, partito nel fiore della gioventù, era un omone, anche lui fatto prigioniero a Clausen ritornò, dopo la vacanza offertogli dai tedeschi, che pesava poco più di trenta chili! Don Mario e Rinaudo Michele (Miclin) furono coloro che fecero risorgere il nostro gruppo che subito dopo la guerra era composto da pochi alpini svogliati e col morale a terra.
Miclin Capo Gruppo, Don Mario la sua ombra e sostegno, che binomio!!! Due esempi da non dimenticare!
Passarono poco più di dieci anni che vedono il consolidamento del gruppo con la ricerca dei vecchi soci e con l'acquisizione dei nuovi congedati, la partecipazione a quasi tutte le adunate nazionali, alle feste dei gruppi vicini spesso stipati su traballanti autocarri per i trasferimenti (allora non essendoci altri mezzi si poteva e le forze dell' ordine chiudevano un occhio) non c'era altro! Nel 1958 anche a Revello, finalmente, un grande raduno che prese il nome di "ricostituzione del gruppo". Allora i soci erano poco più che una cinquantina.
Tre anni dopo, sulla spinta di quella manifestazione, l'inaugurazione del monumento all'Alpino nel luglio del 1961. Che giorno dovette essere quel 16 luglio: si inaugura in Revello, piazza Cesare Battisti, il monumento marmoreo che ricorderà ai posteri tutti gli Alpini che hanno immolato la propria vita per la Patria! Sul basamento si legge: "VIVO NEL VOSTRO RICORDO"; artefici dell'iniziativa, anche in questo caso, Don Mario e Miclin.
Pensate a quante suppliche e corse dovettero fare per raggranellare quelle 905.200 lire necessarie a pagare il monumento: le casse del gruppo, come sempre, senza sghei!
Il Cav. Rinaudo Michele restò in carica sino alla fine del 1991, quando per motivi di salute rassegnò le dimissioni.
Durante il suo periodo di comando oltre alla partecipazione a quasi tutte le Manifestazioni Alpine ed a tutte le Adunate Nazionali, ebbero luogo avvenimenti di importante rilevanza.
Nel 1976 due nostri soci parteciparono per quindici giorni ai campi A.N.A. nel Friuli disastrato dal terremoto, allora non esisteva ancora la protezione civile. Si può ben dire che nacque sotto la spinta di ciò che fecero gli Alpini.
Nel 1979 stimolati da un periodo di intensi incendi boschivi si sentì la necessità di darci un organizzazione decente e nacque così la squadra Anti Incendi Boschivi, quella squadra ampliatasi in Protezione Civile, la prima nella Valle Po, e che gettò le basi per il Nucleo (ora Unità) di Protezione Civile Sezionale.
Sempre nel 1979, durante la cena sociale degli Alpini Revellesi, nasce l'idea di fondare un coro alpino che prenderà il nome di Coro Ten. Guglio Bracco, e che sarà subito coro sezionale.
Nel 1982 Don Mario, gravemente ammalato anche per i postumi dei congelamenti contratti durante la ritirata di Russia, ci lascia e raggiunge nel Paradiso di Cantore i suoi Alpini che erano andati avanti!
Immagini